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Ora la sfida del riciclo è la plastica. L’idea: biometano dall’organico
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Ora la sfida del riciclo è la plastica. L’idea: biometano dall’organico

7 Febbraio 2021 Approfondimenti 3

da Il Resto del Carlino – La raccolta differenziata è cresciuta nel 2020 dal 77% dell’anno precedente fino all’82,3%, ben oltre il 73% richiesto dalla regione Emilia-Romagna. Il dato è buono, ma va guardato più nel dettaglio. E così si scopre che l’umido è ‘puro’ al 98%, mentre la carta addirittura al 99%: significa che la raccolta porta rifiuti ‘puliti’, senza impurità ed è effettuata correttamente. Diversi sono i dati del vetro (97,5%) e plastica (solo l’84%). “In queste due frazioni vorremmo crescere rispettivamente dell’1 e del 6%”, spiega il direttore Paolo Di Giovanni. Insomma, si vorrebbe arrivare al 90% nella plastica.
“Ad abbassare queste percentuali sono soprattutto alcuni errori. Uno dei più comuni? Buttare nella plastica un giocattolo elettronico rotto con dentro le pile”. Mentre le campane del vetro talvolta vengono utilizzate come bidoni abusivi del secco: “Abbiamo messo alcune protezioni di plastica che consentono di mettere solo le bottiglie, ma in alcuni casi sono state divelte”. Per capire queste osservazioni ci si può richiamare all’importanza dell’ambiente. Ma non è solo questione di ecologia. Ogni frazione raccolta da Alea viene poi venduta a un consorzio nazionale, che la ricicla e la rivende a sua volta. Nel 2020 la plastica ha fruttato alle casse della società due milioni di euro. Ma una plastica pura al 90%, a parità di peso, verrebbe pagata il 15% in più.
In prospettiva, Alea sta studiando un grande investimento che riguarda invece l’organico: un proprio impianto di compostaggio e biometano. Significherebbe produrre con gli scarti alimentari non solo fertilizzante ma anche carburante. Che verrebbe utilizzato sui mezzi, circa 80, che girano per la raccolta porta a porta e potrebbero essere convertiti a biometano. Il punto è il costo dell’impianto, che si aggira attorno ai 20 milioni di euro (per riuscirci, occorrerebbe attingere da vari fondi). Al momento il progetto resta sulla carta, ma è comunque al vaglio. Da un punto di vista occupazionale, l’investimento comporterebbe la creazione di 20 nuovi posti di lavoro.
Più concretamente, nel 2021 Alea effettuerà 5 nuove assunzioni (due ingegneri ambientali entreranno a marzo) più la prevista stabilizzazione di 5 autisti. Attualmente i dipendenti sono 150, compresi 15 interinali.

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Luca Paganelli - referente LNG di Federmetano
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